Il popolo sovrano ha deciso.
Terme Vigliatore ha eletto il suo primo cittadino riconfermando il sindaco uscente.
Personalmente non ne potevo più del fermento elettorale che si era innescato da mesi e
che vedeva i protagonisti delle varie liste, dei movimenti e degli schieramenti darsele (metaforicamente parlando) di santa ragione per accrescere il proprio bacino elettorale.
Tutto questo è ormai (e per fortuna) acqua passata!
Da qualche tempo però, appassionato di data mining, è nato in me il desiderio di effettuare ricerche statistiche sulla storia delle amministrazioni passate, per ricavarne qualcosa di interessante e curioso.
Primo passo, la ricerca di fonti attendibili dalle quali prelevare i dati per iniziare le elaborazioni.
Dopo una prima ricerca infruttuosa sul sito del comune ho trovato nel sito del Ministero dell’Interno e nello specifico in questa pagina informazioni davvero interessanti. La pagina consente infatti di scaricare tutti gli archivi in formato standard CSV relativi agli amministratori comunali, provinciali e regionali di tutti i comuni d’Italia con rilevazioni annuali dal 1985 al 2012.
Possiamo partire!
Per ogni amministratore, sia esso sindaco, assessore o consigliere, l’archivio riporta, tra i tanti codici identificativi, anche alcune informazioni di carattere personale come ad esempio i seguenti dati:
- cognome
- nome
- sesso
- data di nascita
- comune italiano o stato estero di nascita
- descrizione carica
- descrizione partito
- descrizione titolo di studio
- descrizione professione
- anno di elezione
Dopo un’oretta passata tra script bash di estrazione, conversione e riconciliazione dei dati vediamo cosa ne è uscito fuori.
Innanzitutto ho trovato dati relativi al comune di Terme Vigliatore solo dal 1988 fino al 2012. Inoltre,
inspiegabilmente, il Ministero degli Interni non fornisce alcun dato del nostro paese nel 2002.
Che sarà mai successo nel 2002?
Non verranno presi infine in considerazione gli anni relativi all’ultimo commissariamento (2005-2007) in quanto
mancanti.
Bene, cominciamo a farci qualche domanda e a rispondere mostrando le statistiche elaborate!
** 1) Quante donne hanno amministrato Terme Vigliatore negli ultimi 24 anni? **
Poche; aggiungo io, purtroppo. Su un totale di 79 amministratori tra sindaci, consiglieri e assessori, solo l’ 11% di donne sono salite sullo scranno comunale.
** 2) Qual è stato il livello di istruzione dei nostri amministratori? **
** 3) Che lavoro facevano i nostri amministratori? **
** 4) Dove sono nati i nostri amministratori? **
Fino al 28 giugno 1966 Terme Vigliatore faceva parte del comune di Castroreale, motivo per cui molti amministratori, pur essendo nati a Terme Vigliatore, risultano all’anagrafe nati a Castroreale.
** 5) Qual era l’età media degli amministratori? **
** 6) Chi sono stati i nostri amministratori e per quanto tempo? **
(Il totale anni è dato dalla somma di ciascun amministratore considerando tutte le cariche ricoperte nel periodo di riferimento - es. 5 = 3 (da consigliere) + 2 (da assessore))
That’s all folks!
Prima di chiudere volevo esprimere un augurio al sindaco e ai neo-consiglieri (soprattutto ai più giovani) affinchè la loro attività amministrativa possa innescare compiti, processi e modelli organizzativi ispirati sempre più a principi di:
-
trasparenza: perchè noi cittadini dobbiamo poter misurare e valutare l’attività amministrativa, dobbiamo essere messi in condizione di monitorare e giudicare i processi decisionali adottati, con strumenti semplici e alla portata di tutti;
-
apertura: i dati prodotti dal comune, in quanto finanziati da denaro pubblico, appartengono al cittadino e a quest’ultimo devono ritornare; l’analisi dei dati prodotti dall’attività amministrativa rappresenta la chiave oggettiva per giudicare la virtuosità di un comune, per confrontarlo con realtà simili o del comprensorio, per mettere in evidenza eventuali sprechi, per individuare ambiti da migliorare, etc;
-
partecipazione: perchè noi cittadini dobbiamo poter essere coinvolti e resi partecipi alla gestione amministrativa mediante anche strumenti tecnologici, piattaforme online di ascolto, forum di partecipazione democratica che possano stimolare proposte e interventi effettivamente legati alle esigenze e necessità dei cittadini. Nell’era del Web, esistono decine di applicazioni informatiche, anche a costo 0, che consentirebbero di appiattire il gap esistente tra i cittadini e il palazzo comunale, tra elettori ed eletti;
-
collaborazione: perchè non si consideri il comune come un’istituzione disconnessa a se stante, modello isola, ma invece come cellula viva all’interno di una rete collaborativa composta anche da altri enti, organizzazioni, associazioni e movimenti con i quali instaurare rapporti di crescita e benessere sociale, artistico e culturale.
In una sola parola: open government!